GAYCRISTIANI

TECNICHE DI GENOCIDIO

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    00 24/04/2011 21:11
    Partendo dalla disamina della "sessualità infantile" (!!!) freud afferma che l'infante trova un appagamento sessuale analogo a quello che può dare un coito nel... suggere al seno materno. Dopo il periodo dell'allattamento, l'infante prova un piacere analogo a quello che può dare una masturbazione nel... succhiarsi il pollice. Ma freud supera se stesso allorquando attribuisce valenze sessuali analoghe a quelle di una masturbazione perfino alla "ritenzione delle feci nell'età prepuberale".

    La falsità delle tesi freudiane, peraltro iperpropagandate, è evidente: suggere il latte dal seno materno, o dal biberon, da lo stesso appagamento sessuale che può dare... un buon pasto ad un adulto; mentre secondo freud: "Chi abbia visto un poppante staccarsi sazio dal seno materno e cadere addormentato con le guance arrossate e con il viso beato, non può rifiutarsi di riconoscere che questa immagine è il prototipo dell'espressione del soddisfacimento sessuale nella vita dell'adulto." *******************

    Per quel che riguarda la sunzione del pollice, freud afferma: "Il bambino che indulge al succhiamento sensuale esamina il proprio corpo e ne sceglie una parte (erogena) da succhiare." Ma allora perché vengono succhiati anche i ciucciotti? Sono per caso una zona erogena al pari del pollice?, e... i leccalecca?!

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    00 24/04/2011 21:12
    La menzogna freudiana riguardante la ritenzione delle feci, vista come "libido" dell'età prepuberale è altrettanto facilmente smascherabile: ritenere le feci (a qualsiasi età) serve solo ad ammorbidirle e ad espellerle in modo più completo e meno doloroso; chiunque abbia letto le modalità d'uso di una purga lo sa bene.

    Come non vedere in queste tesi farneticanti un, nemmeno tanto subdolo, invito alla pedofilia? Questo bambino di 8-9 anni che "gode" nel ritenere le feci... come può non far sorgere un lapalissiano parallelismo col desiderio sodomico? Per non parlare poi di quel... "succhiamento sensuale"...

    Ma il fine ultimo, perseguito da freud e dalla lobby, non è tanto l'istigazione alla pedofilia od alla pederastia; quanto il farci ragionare sotto una chiave diversa. Si cerca di farci vedere la malizia la dove non ve ne può assolutamente essere. Si cerca di tramutare il nostro naturale istinto protettivo nei confronti dei bambini in qualcosa d'altro. L' "altro" in questione, solo in individui particolarmente predisposti, può portare da una vera e propria forma di degenerazione sessuale; altrimenti si traduce in una semplice disaffezione nei confronti dei figli che rappresentano, come abbiamo visto e come vedremo ancora in seguito, il nemico numero uno del regime.

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    00 24/04/2011 21:12
    A questo stratagemma per ridurre la naturale predisposizione alla procreazione dei genitori, il "padre della psicanalisi" ne afficanca un altro ancora più potente. Il nostro eroe non s'accontenta di fare vedere ai genitori i propri pargoletti come dei lussuriosi. Egli cerca anche di insinuare una sorta di gelosia malata del genitore nei confronti del figlio del proprio stesso sesso; utilizzando a tal uopo l'ennesima "teoria psicoanalitica", secondo la quale ogni bambino prova amore incestuoso nei confronti del genitore del sesso opposto. I figli desiderano accoppiarsi con la madre ("complesso di Edipo") e le figlie col padre ("complesso di Elettra")...

    ...Ma che degenerati che eravamo da poppanti!!!

    Comunque, sdrammatizzazioni a parte, rimane importante sottolineare che la psicoanalisi serve solo a farci detestare, possibilmente anzitempo, coloro che, scevri da ogni menda, sono innocenti per definizione.

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    00 24/04/2011 21:12
    III) Psicoanalisi e corruzione sessuale

    Il padre della psicoanalisi dopo aver detto tutto quanto fosse stato possibile dire contro i bambini per non farli fare; da buon "padre" si preoccupa anche di elargirci una quantità elevatissima di "buoni consigli" finalizzati a farci vivere in modo "sano" la sessualità...
    Ora, di questi consigli, noi riteniamo opportuno riportare i due che sono in assoluto più importanti.

    Il primo riguarda la verginità all'altare che fu per millenni, ed è a tutt'oggi, un pilastro sul quale si fonda ogni sana morale sessuale: i paesi nei quali la maggior parte delle spose giungono vergini alla prima notte di nozze sono ...guarda caso... proprio quelli a più elevato tasso di prolificità. E questo perché, coloro che sono stati in grado di contenersi fino al matrimonio, coloro che si sono mantenuti puri fino a giacere sul talamo nuziale, molto più probabilmente sapranno essere reciprocamente fedeli di chi è passato di letto in letto con la stessa facilità con la quale respirava. Naturalmente la fedeltà mantiene saldo il legame conigale, rende sereni e felici, e predispone ad una maggiore prolificità.
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    00 24/04/2011 21:12
    Il corruttore da tutti quanti chiamato "padre della psicoanalisi" queste cose le sapeva benissimo; così come sapeva benissimo che i divorzi, oltre che rendere infelici, sono un potentissimo mezzo di riduzione delle nascite. Si vuole inoltre che vi sia una relazione molto forte tra divorzio e suicidio, dato che oltre il 60% dei suicidi è anche divorziato, mentre i divorziati rappresentano una percentuale assai inferiore della popolazione adulta dei paesi occidentali. Ragione per la quale si può senz'altro dire che i divorzi oltre a ridurre le nascite aumentano anche le morti...

    Nel suo trattato, del 1918, intitolato "Il tabù della verginità" freud denuncia la verginità al matrimonio come un grave ostacolo alla vita di coppia, in quanto la donna odierà sempre, ..."inconsciamente"... l'uomo che l'ha deflorata. Ragione per la quale è fortemente raccomandabile che la donna non sposi mai l'uomo che, per primo, la concupisce. Freud afferma, inoltre, che è per questo motivo che i matrimoni delle divorziate risposate sono molto più solidi (!!!). Ragione per la quale si desume che, il divorzio è quanto mai auspicabile per le donne che hanno sposato l'uomo che ha tolto loro la verginità .
    Che ne dite?! Niente male come... "teoria psicanalitica"!

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    00 24/04/2011 21:13
    Il trattato in questione si dilunga su tutta una casistica relativa a culture primitive nelle quali dovrebbero trovare riscontro le "teorie" di freud. Molto probabilmente si tratta solo di menzogne, ma potrebbe non essere sempre così. Parecche tribù che vivono allo stato primitivo hanno una morale sessuale assai malata e perversa. Quale vantaggio si ottiene da una tale morale? L'unico ed il solo vantaggio è rappresentato dalla ...crescita demografica zero, che è (materialisticamente parlando, beninteso) vantaggiosa; ma solo ed esclusivamente quando le risorse alimentari non aumentano, a causa dell'assenza di progresso tecnologico. Tutti i popoli civili hanno, al contrario, un incremento demografico sempre molto inferiore all'aumento delle risorse alimentari; e ciò a causa del continuo progresso scentifico. Freud ci dice che dobbiamo imparare la morale sessuale da civiltà che non sono mai riuscite a sollevarsi dal magma. Mentre non dobbiamo curarci di buttare a mare gli insegnamenti di tutte; dico TUTTE, le civiltà progredite, presenti e passate.

    La masturbazione e la sua... ovvia... salubrità... rappresentano il secondo "consiglio" del buon "padre della psicanalisi".Che dire... meglio quello che far figli!

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    00 24/04/2011 21:13
    Nel testo intitolato "Contributi ad una discussione sulla masturbazione" del 1912, il nostro eroe parte dalla teoria delle masturbazioni in età neonatale e prepuberale sopra esposte, per poi giungere a conclusioni di pura follia, quando, fra l'altro, si afferma che la riduzione della potenza sessuale, derivante dall'onanismo, è quanto mai positiva al fine di facilitare la pratica delle virtù e della FEDELTA' FAMILIARE(!!!). Insomma, freud afferma che, masturbandosi, si potrà essere più facilmente fedeli alla propria consorte...

    Dobbiamo dunque concludere, riflessione nostra, che se si ci congiunge con essa... l'infedeltà è garantita?!

    Ancora, a riguardo della masturbazione freud ne parla come nuova "terapia". Egli, testualmente, afferma:

    <>.

    Che dire? Pare proprio sia sempre preferibile masturbarsi che congiungersi con la propria consorte... Del resto, se lo si facesse... potrebbe anche succedere il ...misfatto...

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    00 24/04/2011 21:13
    IV) Il "padre della psicanalisi" ed i suoi molteplici ..."figli"

    Come ogni buon padre, anche freud ebbe i suoi "figli" i quali si dividono in figli devoti e fedeli, che onorano il genitore, e figli biricchini e scapestrati... Risulta ovvio che i figli devoti non fecero e non fanno nient'altro che applicare le "verità scentifiche" del padre loro. Mentre i figli "monelli" di cotanto padre si cimentarono nell'elaborazione di nuove "teorie psicanalitiche"; le così dette teorie "eterodosse".

    Tuttavia, sia le teorie eterodosse che quelle ortodosse, pur essendo spesso assai diverse fra loro, risultano equivalenti nella loro sostanza sterilizzatrice. In altri termini, lo scopo che muove questi "studiosi" è sempre e solo il nostro annientamento. La dimostrazione di ciò è data dal fatto che per tutti gli psicanalisti risulta essere un dogma la teoria dell'amore incestuoso che da bambini provavamo per il genitore del sesso diverso dal nostro.

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    00 24/04/2011 21:13
    Il cruccio di tutti gli psicanalisti è stato inoltre sempre quello di voler reinterpretate ogni desiderio superiore dell'uomo come frutto di nevrosi e di compensazioni psichiche. In altri termini i "figli" di freud hanno cercato di creare una nuova VISIONE DEL MONDO; non più religiosa o politica, bensì psicanalitica (!!!).

    Ad esempio, chi manifesta preferenze nazionalistiche, quali il tifare per la propria nazionale, risulta essere, per costoro, vittima di una "trasposizione" (o "sublimazione") dell'amore incestuoso che si provava da fanciulli per la propria madre. In altri termini, il tifoso o colui che privilegia per i suoi acquisti prodotti del proprio paese, per non parlare poi del vero e proprio nazionalista, altro non fa che trasporre l'amore incestuoso della propria infanzia nei confronti della nazione vista, inconsciamente, come una ..."nuova madre"... Da cui l'ovvia deduzione secondo la quale, una tifosa della nazionale non può che essere una donna con forti tendenze al ...lesbismo...

    Per i figli di freud, ogni devozione religiosa è frutto di "trasposizioni" di simil fatta.

    Dette "trasposizioni" sono talmente perverse e blasfeme che, in questo scritto, per rispetto della eventuale fede del lettore, non oso riferire nel dettaglio.

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    00 24/04/2011 21:13
    Ogni simbolo religioso rappresenta chissà quale "totem" (simbolismo) sessuale. Ogni elevarsi dello spirito al di sopra della materialità delle cose; per esempio rendendo grazie a Dio per la Sua gloria immensa o per la bellezza di quanto da Lui creato; non rappresenta altro che una "compensazione" di "nevrosi", cagionate dalla paura primordiale per l'ignoto insita in noi; oppure, peggio, generate dalla repressione dell'incontenibile LÌBIDO; altro dogma intangibile di tutte le teorie psicanalitiche. In altri termini, se ci capita di sentirci bene dopo aver pregato, lo dobbiamo solo al fatto che abbiamo compensato la frustrazione sessuale che ci rendeva insodisfatti con una sorta di "masturbazione encefalica" quale sarebbe per questi "studiosi" la preghiera. Oppure il suddetto benessere dello spirito potrebbe, secondo altre "teorie", essere il frutto dell' "esorcizzazione" della paura per l'ignoto, tipica dell'uomo primitivo che... "vive in noi".

    Nella visione del mondo che la psicanalisi ci vuole imporre non esistono sentimenti nobili. Tutto viene degradato: non esiste altruismo, non esiste generosità, non esiste bontà, non esiste fedeltà, ma solo "compensazioni" di sensi di colpa, di nevrosi o di chissà quale perversione sessuale repressa...

    L'uomo viene ridotto a semplice automatismo biologico. I vizi più perversi vengono presentati come indiscutibili necessità e ciò in quanto ogni repressione della LÌBIDO cagiona... "mali devastanti"...

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    00 24/04/2011 21:14
    La LÌBIDO si configura come una sorta di nuovo dio; ovviamente cornuto, che la religione psicanalitica vuole farci adorare. Tutto viene reinterpretato in questa chiave riduzionistica, meccanicistica, perversa ed, ovviamente, sterilizzatrice. per quanto attiene agli effetti finali.

    V) La verità e le menzogne

    Un'ultima importante considerazione rimane da compiere a riguardo della "scienza psicanalitica": perché molte menzogne siano credibili è importante infarcirle con una dose, se pur minima, di verità. Un abile mentitore sa che il miglior modo per perpetrare grandi inganni è quello di guadagnarsi la fiducia dell'ingannato, abbindolandolo con delle verità lapalissiane, evidentissime; ma di secondaria importanza rispetto alle menzogne che gli vengono propinate.

    Nel nostro caso freud sfonda una porta aperta quando rileva che, in genere, ci si dimentica di fare quel che meno ci piace fare. Il concetto in questione venne espresso nella famosa teoria dei "lapsus freudiani". Ma questo non ce lo doveva dire freud; lo sapevamo già. Chiunque sappia usare anche solo un briciolo di auto analisi si rende perfettamente conto che, se si dimentica (o se perde) spesso l'ombrello è perché quest'ultimo, se non piove, è ...scomodo e sgradevole da portare con se.

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    00 24/04/2011 21:14
    Quando freud interpreta i sogni dicendo, fra l'altro, che in genere si sogna ciò che si desidera oppure quel che si teme; ancora una volta, non fa che dire una cosa ovvia. Ovvia a chiunque si sia sognato di mangiare prima di svegliarsi con molto appetito. Ovvia a chiunque abbia sognato di sostenere un esame la notte prima dell'esame medesimo.

    Come detto, queste piccole verità servono solo per acquistare la nostra fiducia al fine di poterci meglio ingannare. Ciò non toglie che, il treno (carico di menzogne) della forviante dialettica di freud e discepoli debba necessariamente passare sui binari della nostra, più assoluta, indifferenza.

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    00 24/04/2011 21:14
    3) Metodi di istigazione all'odio contro il sesso maschile

    I) Introduzione: Diritti autentici e diritti corruttivi della donna
    I nostri oppressore si sono resi conto che è molto facile e redditizio (sotto il profilo della sterilizzazione delle masse subalterne), inculcare nelle donne il velenosissimo concetto di essere titolari di diritti assurdi per il solo fatto di appartenere al genere femminile.

    Si sente spesso parlare di "diritti della donna". La propaganda del regime ha trasformato questo argomento in uno dei suoi cavalli di battaglia.

    Senza voler redarre un trattato di filosofia, è opportuno ricordare che un diritto naturale si fonda, necessariamente, sulla giustizia, intesa come simmetria e reciprocità, che, in parole povere, vuol dire: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. E fai agli altri ciò che vorresti venisse fatto a te. Quindi, un diritto che non si basa sulla giustizia (sulla reciprocità, sulla simmetria) è un SOPRUSO.

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    00 24/04/2011 21:14
    Inoltre, si deve riflettere sul fatto che esistono diritti autentici, e diritti falsi o CORRUTTIVI.

    Ogni diritto è realmente tale se implica, come naturale contrappeso, un dovere. Corrompere significa dunque attribuire diritti che non hanno il loro giusto bilanciamento nel dovere in questione o che, comunque, se un dovere vi fosse, questo sarebbe profondamente ingiusto (ovvero non reciproco, non simmetrico). Se, ad esempio, io regalo un milione ad un finanziere affinché "alleggerisca" un controllo fiscale sui miei libri contabili, non faccio altro che corromperlo, perché gli attribuisco il diritto a percepire una somma senza che questi abbia alcun dovere da adempiere in cambio del denaro percepito; e, se un dovere dovesse esistere, questo sarebbe il dovere di compiere un'ingiustizia, trattando me in modo asimmetrico rispetto agli altri.

    Da questo preambolo, che mi auguro non sia stato troppo noioso, intendo partire per definire meglio il concetto di corruzione della donna in analisi, che è di natura del tutto diversa dalla semplice corruzione sessuale indotta dalla propaganda in entrambi i sessi.

    La corruzione della quale sto parlando è di carattere comportamentale. Si tratta in sostanza di atteggiamenti inconsci, e di comportamenti apparentemente "ragionati", che non hanno alcuna pertinenza con la sfera sessuale. Ciò non di meno, i comportamenti in discorso sono tali da rendere le più corrotte sotto questo profilo, le più INSUPERBITE, le più forviate da questo genere di propaganda; assolutamente insopportabili; talmente insopportabili da risultare altrettanto inappetibili per il matrimonio di quanto non lo siano le donne più corrotte sotto il profilo sessuale.

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    00 24/04/2011 21:15
    Quest'ultima affermazione può sembrare troppo apodittica, "fideistica" ed assolutamente non dimostrata.

    ...Non temete; tutto, PURTROPPO, verrà dimostrato nei paragrafi che seguiranno.

    II) Premessa
    Seconda per importanza ed efficacia solo alla corruzione sessuale, viene, come detto, un'altra formidabile arma di induzione alla denatalità: l'istigazione all'odio contro il sesso maschile.

    Come accennammo, quasi tutti i film, quasi tutti i telegiornali e TUTTI gli spettacoli di varietà contengono delle istigazioni, più o meno occulte, all'odio ed al disprezzo verso il genere maschile. Accade infatti che la donna viene mostrata sempre come vittima del maschio dipinto come essere puramente e semplicemente infame. Accade inoltre che, spesso, accanto all'immagine della donna vittima, compaia anche quella della donna come soggetto vincente; ma vincente contro chi? Naturalmente contro il ...maschio; il quale non può che essere, ovviamente ...infame...

    Ora riteniamo utile approfondire l'argomento partendo dai mezzi usati per ottenere lo scopo, fino ad analizzare gli indubitabili risultati ottenuti: VERI E PROPRI TRIONFI per i nostri nemici!
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    00 24/04/2011 21:15
    III) Esempi di indottrinamento all'odio ed al disprezzo del genere maschile
    Un film ripetutamente trasmesso su reti televisive nazionali e che rappresenta una sorta di manifesto dell'odio antimaschile è "Thelma & Luise", film di Ridley Scott datato 1991. In detto film, TUTTE le figure maschili rappresentate, se esistessero nella realtà ...meriterebbero di esser uccise dopo lunga tortura...

    Ma parliamo di cose meno estreme e più conosciute e, DISGRAZIATAMENTE efficaci.

    Per indicare la rappresentazione del genere maschile, a fine antinatale, in assoluto più indovinata che sia mai stata posta in essere dalla propaganda, conieremo un nuovo termine: il "PORCOPECORO". Ovvero un uomo che sia certamente infedele, ALMENO NELLE INTENZIONI, ma che sia anche insicuro, leccapiedi, e vile.

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    00 24/04/2011 21:15
    Avete mai visto un film con Paolo Villaggio, insomma, un film di "Fantozzi"? ...che ve ne pare delle figure maschili ivi presenti? Ce ne è forse qualcuna che vorreste vedere sull'Altare con vostra figlia?! Fantozzi è un insicuro e l'insicurezza è una delle poche cose che una donna non perdona mai al proprio uomo. Inoltre puzza, è brutto, è vile, servile, piaggioso etc. etc. Ma gli "altri"? Filini è peggio di Fantozzi; il loro collega meridionale è un gran donnaiolo, ma ...puzza... Senza contare che un donnaiolo è comunque inappetibile ai fini di un legame duraturo, e, quindi, potenzialmente prolifico... I direttori "extragalattici" sono dei sadici e gl'intellettuali sono brutti e puzzano...

    E' da notarsi, per inciso, che nei film di Fantozzi la "prole", insomma, la figura della figlia e (quando c'è) del(la) nipote, è sempre MOSTRUOSA; morale della favola?! GUAI A VOI SE FATE UN FIGLIO! Se lo fate, non può che venir fuori così!

    Considerazioni analoghe a quelle fatte per i film di Paolo Villaggio, possono esser ripetute per quelli di Alberto Sordi. In particolare vi invito a fare caso al modo in cui l'Albertone nazionale dipinge l'immagine dei figli: TUTTI, SEMPRE, raffigurati in negativo, ma più realistici di quelli mostratici da Villaggio, e, per questo, maggiormente disincentivanti la procreazione.
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    00 24/04/2011 21:15
    Dicevamo, ...il "porcopecoro"... Esso ha una quantità elevata di "variabili". Talvolta non c'è la possibilità temporale di rappresentarlo nella sua "interezza" ed allora si ci deve accontentare di una delle due principali caratteristiche in questione, che, vorrei ricordarlo, sono le cose che una donna meno sopporta in un uomo.

    In moltissime pubblicità (il cui elenco sarebbe ben più lungo di quello del telefono), il porcopecoro è rappresentato solo con una delle sue peculiarità. Ad esempio, nella pubblicità della Nelsen, "lui" è soltanto insicuro: vi ricordate? "Con Nelsen Piatti li vuol lavare lui!"... Altrove il nostro eroe è rappresentato solo come un porco; come in quelle pubblicità (o film) dove "lui", mentre guida, per guardare "lei" va a sbattere... In detti filmati, sia pubblicitari che cinematografici o di varietà,, la figura femminile è sempre ... A TRE "B": Buona, Brava e Bella, ed è del tutto speculare alla rappresentazione del porcopecoro.

    Se il lettore vorrà divertirsi, potrà fare l'elenco di tutti quegli attori che rappresentano spessissimo nei loro film il maschio trasmutato geneticamente in in PorcoPecoro. Al momento mi vengono in mente solo i nomi di Carlo Verdone e Lando Buzzanca, ma so bene che ce ne sono tanti altri... trovateli voi... non sarà difficile...

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    00 24/04/2011 21:16
    Altre volte accade che la demonizzazione del genere maschile proceda per una via diversa da quella che lo indica come insicuro e\o corrotto sessualmente. Capita infatti che si debba indurre all'odio ed al disprezzo nei confronti del proprio uomo ANCHE quelle donne che abbiano la certezza di avere al loro fianco una persona fedele e sicura di se.

    Come fare dunque? Gli esperti della propaganda hanno escogitato mille tecniche, tutte quante in corso di rapido perfezionamento. Risulta oggettivamente complesso parlare di tutte le tecniche in questione, anche perché ...ne spunta una nuova al giorno, ma, non senza profitto, possono esservene indicate le più ricorrenti.

    1) "La COOP sei tu! Non lui!" Vi ricordate questo spot pubblicitario? E' Quello in cui "lei", incinta, sale su di un autobus con la figlioletta, ma tosto le viene "fregato" il posto a sedere da un uomo molto, molto, scortese e, dopo altre scortesie da lui compiute, accade che la "vittima del maschio infame" "vinca" contro lo stesso, entrando nel supermercato COOP subito prima della chiusura, mentre lui ci sbatte il grugno, beccandosi anche il "giusto" dileggio (la linguaccia) della figlia (piccola) della signora. Ed è a questo punto che si aggiunge la "ciliegina sulla torta" ...ovvero... l'epitaffio finale... la MORALE della favola..."La COOP sei tu! Non lui!"...

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    00 24/04/2011 21:16
    In questo genere di rappresentazioni, che, ovviamente, non sono sempre pubblicitare, ma pure cinematografiche, di varietà, etc., etc., la figura maschile non viene dipinta come infedele, nè, tantomeno, come insicura... Però, all'untempo, la si definisce come infinitamente meschina e pronta a qualsiasi bassezza per ottenere anche degl'infimi risultati.

    Quello in questione è uno stereotipo USATISSIMO al fine d'indottrinare al disprezzo degli uomini che non hanno la pecca dell'insicurezza e/o della corruzione sessuale.

    Inoltre, vorrei, pur di sfuggita, fare notare che, anche nell'esempio trattato, la "figliolanza" (ricordo che, nello spot, lei è in stato interessante) CREA PROBLEMI...

    2) Il mostrare, continuamente, la violenza compiuta dal "maschio infame" contro la donna, tenera, dolce ed indifesa, oltre che BBB (buona, brava e bella) è un'altra tecnica di istigazione all'odio contro gli uomini. Essa è, in tempi recenti, persino più utilizzata dalla propaganda di quella descritta con l'esempio del "La COOP sei tu, non lui!". Insomma pare proprio che dipingere l'uomo come (ingiustamente) violento paghi più, in termini di denatalità, di quanto non accada nel mostrarlo come meschino e cinico.

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