GAYCRISTIANI

IL CRISTIANESIMO IN ASIA

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    00 25/04/2011 11:40

    DD

    di Arthur Wallis[1]

    L'esplosione silenziosa

    LA CHIESA IN CINA

    "Duramente pressati da ogni parte, ma non schiacciati; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; abbattuti, ma non distrutti" - attraverso quella che gli uomini chiamano la "Cortina di Bambù", vi rivolgete a noi che viviamo tra gli agi e le comodità dell'Occidente. Con le vostre ristrettezze e privazioni ci date la dimostrazione della vigorosa grandezza del cristianesimo del Nuovo Testamento – cosa che a noi, con tutti i nostri privilegi, tanto tristemente manca. A voi dedico con affetto questo libro.

    Arthur Wallis

    Titolo originale: China Miracle

    Traduzione:Anna Maria Peselli

    INDICE

    Parte Prima: LA CINA RACCONTA LA SUA STORIA

    1. Perché: "Miracolo in Cina"?

    2. Altezze e profondità

    3. Il cielo è rosso

    4. Il Grande Timoniere

    5. Fondare la Chiesa

    6. La lunga notte oscura

    7. Sgombrare il terreno

    8. Qual è la vera Chiesa?

    9. Incontriamo la Chiesa Domestica

    10. La fiamma si diffonde

    Parte Seconda: LA PAROLA ALLA CHIESA DELLA CINA

    11. Un suolo rosso sangue

    12. Il loro modo di conquistare

    13. Come abbracciare la croce

    14. Una preghiera dinamicA

    15. Una sete intens

    16. Dove il soprannaturale è naturale

    17. Agenti celest

    18. Chiese domestiche in Oriente e in Occident

    19. Un grido d’aiuto

    20. Il Gigante si risvegli

    21. La Cina Dopo Tienanmen - Appendice C

    Appendice A: Date importanti

    Appendice B  Ministeri per la Cina

    Appendice D: Note

    Appendice E: Bibliografia - Tutti i libri di Watchman Nee



    [1 Titolo originale dell’opera : CHINA MIRACLE di Arthur Wallis – Stampato negli Stati Uniti d’America in inglese – Pubblicato via web con permesso della David Cook, 4050 Lee Vance View, Colorado Springs, CO 80918 U.S.A. –

    Tel: 719-536-0100 x3828 - Fax: 719-533-3048 - http://www.DavidCCook.com

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    00 25/04/2011 11:41

    PARTE PRIMA:

    LA CINA RACCONTA LA SUA STORIA

    CV

    Mappa geografica della Cina e paesi confinanti

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    00 25/04/2011 11:41
    CAPITOLO 1



    PERCHÉ: "MIRACOLO IN CINA"?







    Chi è come te fra gli dèi, Signore? Chi è come te, maestoso in santità, tremendo nella gloria e operatore di prodigi?

    cf. Esodo 15,11



    Molti credenti si rendono conto che in Cina di recente si è verificato qualche tipo di risveglio del cristianesimo. Ma di quale intensità? Ed è davvero giustificato descriverlo come "miracolo"? Risponderemo considerando per un istante le circostanze in cui Dio ha operato.



    In occasione della mia prima visita in Cina, rimasi gradevolmente sorpreso dell'apparente libertà di cui potevo godere: sembrava potessi andare dovunque e parlare con chiunque volessi, senza alcuna restrizione tanto che, rivolgendomi ad un importante corrispondente di Beijing (Pechino) feci questo rilievo: "Non sono mai stato in Russia, ma immagino che vi sia molta più libertà qui in Cina." Egli scosse la testa sorridendo: "Tu non capisci come funziona il sistema: non è TE che stanno osservando quanto i CINESI CHE PARLANO CON TE. Dopo che te ne sarai andato, potrebbero benissimo esigere spiegazioni del loro contatto con uno straniero."

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    00 25/04/2011 11:42
    Feci presto a scoprire che esisteva un sistema di spionaggio d’ampiezza nazionale. Se sei cittadino cinese, qualsiasi azione sospetta dove risiedi potrebbe essere riferita al tuo comitato di quartiere; qualunque irregolarità sul lavoro potrebbe essere riportata al tuo "danwei" – o comitato di lavoro – presso il quale si troverà un dossier completo sul tuo conto. In realtà, ognuno spia tutti gli altri. Così non sei libero di fidanzarti, di sposarti, di traslocare, di cambiare lavoro e così via senza fare riferimento al tuo danwei. La Repubblica Popolare sta cambiando, ma è stato uno dei regimi più repressivi e restrittivi del mondo. Ed è proprio in questo contesto politico che Dio sta operando.



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    00 25/04/2011 11:42
    Oltre a tutto ciò, nei trentacinque anni di governo comunista il periodo più oscuro per la chiesa in Cina è stato quello della "Grande Rivoluzione Culturale." Le chiese furono costrette a chiudere, i pastori furono messi in prigione e con le Bibbie ed i libri cristiani furono fatti dei falò. Chi dal di fuori stava ad osservare, ebbe l'impressione che la chiesa in Cina fosse stata annientata. Sarebbe già stata cosa notevole da parte di Dio riuscire a ravvivare la Sua chiesa nel normale contesto politico della Cina Comunista, ma farla risorgere dalle ceneri della Rivoluzione Culturale non può essere considerato niente che sia meno di un miracolo!
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    00 25/04/2011 11:42
    Dal punto di vista geografico, la Cina è uno dei paesi più vasti del mondo. L'opera o "movimento" dello Spirito Santo non è stata confinata a poche fulgide località, e neppure a quei luoghi dove in precedenza avevano operato i missionari. Essa ha raggiunto quasi tutte le ventinove provincie della Cina: regioni autonome e municipalità, dalle steppe desolate della Mongolia Interna a settentrione, alle tribù montane nel sud-ovest; dalle provincie costiere coi loro formicolanti milioni di persone, ai confini montuosi del Tibet. La gamma incredibile di questo "movimento" di per sé lo qualifica come "miracolo."
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    00 25/04/2011 11:42
    La Cina inoltre, col suo miliardo abbondante di abitanti, è la nazione più grande dal punto di vista numerico: un essere umano su quattro è cinese. Quando nel 1949 i comunisti salirono al potere, in Cina vi erano approssimativamente quattro milioni di cattolici e un milione di protestanti, cifra drasticamente ridotta durante la Rivoluzione Culturale. Verso il 1983 si valutò che probabilmente potessero esservi cinquanta milioni di cristiani che credevano nella Bibbia, ossia il 5% dell'intera popolazione!
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    00 25/04/2011 11:42
    Se poi considerate che una tale prodigiosa moltiplicazione si è verificata proprio quando gran parte dei pastori e delle guide mature si trovavano in prigione, e la disponibilità di Bibbie e di letteratura cristiana era tanto penosamente scarsa, si dovrà sicuramente ritenere un "miracolo" da qualsiasi angolazione si giudichi. Questo "movimento" dello Spirito Santo è stato definito "la crescita più rapida della chiesa nella storia del cristianesimo."

    è Altri hanno rilevato che al presente la Chiesa, in Cina, rappresenta il più vasto corpo di credenti del mondo.

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    00 25/04/2011 11:43
    Da giovane avevo letto la maggior parte delle biografie dei grandi missionari che parlavano della Cina: Hudson Taylor, i Sette di Cambridge, The Triumph of John and Betty Stam; come pure quelle dei grandi leader cinesi: il pastore Hsi, John Sung e, in maniera assai più notevole, gli insegnamenti di Watchman Nee. La "magia e il misticismo della Cina" mi affascinavano e mi spaventavano insieme: "Deve essere un paese meraviglioso," pensavo, "ma spero proprio di non essere chiamato a fare il missionario laggiù: sono troppi quelli che non sono mai tornati indietro!"
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    00 25/04/2011 11:43
    Poi ho trovato eccitanti le relazioni provenienti dalla Cina. "Un giorno," scriveva fratello Andrea nella sua rivista Porte Aperte, "magari prestissimo, qualcuno scriverà di questo risveglio e noi faremo la pubblicità al libro." Appena lessi queste parole una voce dentro di me disse: "Fallo tu!" Fui colto proprio di sorpresa: non mi era mai capitato di ricevere una commissione tanto improvvisa ed inattesa. Ma si trattava proprio di Dio?



    Fu a questo punto che tra me e Dio ci fu un piccolo alterco: Chi ero io per scrivere un libro simile? E poi, che ne sapevo io della Cina? Non c'ero mai stato e non avevo alcuna probabilità di andarci, eccetera. Ma quando si discute con Dio una cosa è certa: è sempre Lui a vincere! Così, entro un paio di mesi mi ritrovai in Cina.

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    00 25/04/2011 11:43


    "Per chiunque non abbia vissuto e lavorato in Cina è quasi impossibile capire la situazione reale del paese, tanto meno scrivere un libro sull'argomento!" Questo fu l'azzeccato commento fattomi da un "esperto della Cina" quando seppe che stavo scrivendo questo libro.

    Dovetti dargli ragione, sebbene mi sentissi di aggiungere: "Sarebbe meglio che tu affrontassi la questione con Dio." Infatti, non appena ebbi accettato quanto Dio mi chiedeva di fare, cominciai a capire la natura del libro.



    Per capire dobbiamo conoscere la storia della Cina



    Al fine di riuscire a spiegare almeno in parte quanto ora sta accadendo in Cina, ritengo sia necessario esporre una breve sintesi della storia di questo paese: come vi è stata impiantata la chiesa e in che modo questa se l'è cavata sotto il comunismo. Tuttavia sono arrivato a interpretare come, ciò che è avvenuto nella Cina continentale, abbia un significato non solo per quel paese, ma per la Chiesa di Dio a livello mondiale, e in particolare per quella Occidentale. Pare che Dio fosse laggiù a scrivere, in vigorosi caratteri cinesi, cose che voleva trasmettessi al Suo popolo nel mondo libero. Sono cose che riguardano delle verità di importanza estrema, perché l'era presente sta per raggiungere il suo culmine.

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    00 25/04/2011 11:43
    Anche solo l'aver esaminato quel materiale ha prodotto qualcosa in me, e non potrò più essere lo stesso. Spesso il manoscritto si è bagnato di lacrime: non di tristezza, di sentimentalismo o di simpatia, ma di rispettoso timore, di meraviglia e di vera e propria ammirazione per la grazia di Dio che sta operando nella carne mortale. Da tale fusione è natal'adorazione. Mio Dio, quanto sei grande! E se anche il cuore di altri riuscirà a fondersi nel leggere queste pagine - non certo per poi tornare a raffreddarsi e a solidificarsi nel vecchio stampo, ma per essere fuso in una forma nuova secondo la scelta di Dio - allora il libro avrà raggiunto il suo scopo
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    00 25/04/2011 11:44
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    [1] Titolo originale dell’opera : CHINA MIRACLE di Arthur Wallis – Stampato negli Stati Uniti d’America in inglese – Pubblicato via web con permesso della David Cook, 4050 Lee Vance View, Colorado Springs, CO 80918 U.S.A. –

    Tel: 719-536-0100 x3828 - Fax: 719-533-3048 - www.DavidCCook.com



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    00 25/04/2011 11:45

    CAPITOLO 2

    ALTEZZE E PROFONDITÀ

     CVB

    Pechino: Palazzo Imperiale

    Io sono persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né le cose presenti né le cose future ... né altezze né profondità, e neppure nessun'altra cosa in tutta la creazione, potrà separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore.

    cf. Romani 8,38-39

    La civiltà della Cina è la più vecchia civiltà del mondo.

    Nella sua lunga e turbolenta storia che si estende per cinquanta secoli, essa ha scalato le altezze del successo e della conquista ed è precipitata nelle profondità della sconfitta e dell'umiliazione. Alcuni scavi eseguiti nella Cina centrosettentrionale hanno portato alla scoperta di una civiltà altamente sviluppata, con una propria lingua scritta esistente già 2000 anni avanti Cristo.

    Verso l'epoca di Mosè (1500 anni a.C.) i cinesi indossavano pellicce e sete, producevano belle opere d'arte, innalzavano complessi edifici e andavano in guerra in carri con le ruote. Nel 1000 a.C., nella capitale avevano una università nazionale e si servivano del compasso per tracciare le piante dei loro viaggi.

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    00 25/04/2011 11:45
    Fu la dinastia Qin (Ch'in) [1][2] 255-206 A.C.) a dare alla nazione il nome di Cina e a darle il suo primo Imperatore, Qin Shihuang. Egli a sua volta dette alla Cina la sua prima lingua scritta unificata, e pare che il Presidente Mao Zedong (Tse-tung) per molte delle sue idee abbia tratto ispirazione da questo governatore potente e di successo.



    Shihuang costruì la Grande Muraglia quale barricata contro i barbari nomadi che vivevano ai confini della Cina. Alcune sezioni erano state costruite in precedenza, ma egli le collegò tutte assieme e costruì delle torri di guardia ad intervalli di qualche centinaio di metri. In gran parte fu costruita dal lavoro degli schiavi e migliaia di quegli operai morirono durante la costruzione. La Muraglia si estende per oltre 3000 chilometri lungo il confine occidentale della Cina, è stata costruita in pietra, mattoni e terra ed è alta sette metri; in cima aveva una strada larga tre metri ed era presidiata da duecentocinquantamila soldati.

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    00 25/04/2011 11:46
    Per oltre 3600 anni la Cina fu governata da una successione di dinastie. La dinastia Ming (1368-1664) fu particolarmente famosa per l'architettura, il mobilio, le pitture e il vasellame. Non lontano da dove vivevo nell'Inghilterra sud-occidentale un rappresentante della Sotheby's, i famosi banditori d'aste, localizzò una piccola giara di porcellana adibita a vaso da fiori nel giardino di una signora. Le consigliò di farla valutare, e si scoprì che si trattava di un rarissimo Ming Imperiale del quindicesimo secolo. Fu poi messo all'asta per la modesta cifra di duecentocinquantamila sterline!



    Fu la Cina, col suo grande amore per l'apprendimento ed il sapere, a darci la carta, nel 105 d. C., e il primo dizionario con 10.000 caratteri. I cinesi avevano un tale rispetto per l'apprendimento che per secoli non gettarono mai via un pezzo di carta su cui vi fosse dello scritto: doveva essere bruciato in uno speciale ricettacolo.

    è L'uso delle impronte digitali come metodo di identificazione in Inghilterra risale circa al 1880;

    è ma i cinesi se ne sono serviti per quello scopo sin dal 700 d.C.!

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    00 25/04/2011 11:46
    Verso il 1000 inventarono la polvere da sparo e in un primo tempo la usarono solo per fare petardi che servivano a scacciare gli spiriti cattivi. Nello stesso periodo scoprirono anche un vaccino per il vaiolo e produssero il primo libro di consultazione medica. Certo i cinesi hanno portato un contributo unico al progresso della civiltà, specialmente nei primi secoli.



    "Zhongguo," parola cinese per Cina, significa: "il paese che sta al centro."



    Secondo il pensiero cinese, la Cina è "la parte centrale," il centro del mondo. Al di là dei suoi confini stavano le razze inferiori: gli stranieri e i barbari. Questo orgoglio nazionale e questo egocentrismo fecero sì che i cinesi disprezzassero tutto quanto accadeva nel grande mondo che si andava sviluppando al di fuori.
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    00 25/04/2011 11:46
    all'Imperatore Manchu, ricevette una gelida accoglienza. L'Imperatore inviò una lettera a Re Giorgio III: "Come il vostro ambasciatore può vedere da sé, noi possediamo ogni cosa. Non attribuisco alcun valore ad oggetti strani o ingegnosi, e non so che farmene dei prodotti fabbricati nel vostro paese."



    Il "confucianesimo" è stato un altro fattore nella politica isolazionista della Cina.

    Filosofia più che religione, per secoli aveva generato nei cinesi un atteggiamento di resistenza al cambiamento. Tutto questo, unito al timore e ad un odio innato verso gli stranieri - a causa dei quali avevano molto sofferto - aveva tagliato fuori la Cina dal resto del mondo e di conseguenza il paese si ritrovò ad essere lasciato indietro nella corsa del progresso umano.

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    00 25/04/2011 11:46
    Agli inizi del 1800 la Cina era ancora un paese chiuso. Fu tuttavia costretto ad aprirsi in una maniera tale che avrebbe lasciato questa nazione, colta ed orgogliosa, nella vergogna e nell'umiliazione. Di questo devono assumersene la responsabilità principale le potenze Occidentali, e in particolare la Gran Bretagna. Forse preferiremmo dimenticare questa fase della storia coloniale: fu seminato quello che poi avrebbe prodotto il frutto della nascita e del trionfo del marxismo cinese.



    I portoghesi furono i primi ad intravedere il potenziale del commercio di merci cinesi in Europa: si assicurarono un'isola presso le coste cinesi, Macao, che hanno ancora. Verso l'inizio del diciottesimo secolo, con la droga che veniva introdotta di contrabbando nel paese dall'India e dalla Turchia, il fumo dell'oppio in Cina stava diventando una minaccia sociale. Il Portogallo si rese conto di come questo commercio redditizio, per quanto immorale, avrebbe potuto costituire il mezzo per finanziare le esportazioni di merci cinesi in Europa.

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    00 25/04/2011 11:47
    Non ci volle molto prima che anche l'Inghilterra scorgesse il potenziale commerciale delle merci cinesi in Europa. In risposta all'apertura britannica, la Cina aveva messo in chiaro di non essere interessata all'acquisto delle loro merci che ora affluivano dalla rivoluzione industriale.

    Ma se la Cina non voleva le sue esportazioni, come avrebbe fatto l'Inghilterra a finanziare l'acquisto di tè e di sete cinesi? Solo, sembrava, seguendo lo spregevole esempio dei portoghesi e coinvolgendosi nel contrabbando dell'oppio. Tutto questo avvenne con la piena consapevolezza e connivenza del governo britannico.



    Attraverso la potente East India Trading Company, che operava sotto il patrocinio del governo britannico, il traffico illegale ebbe un incremento enorme, fino a diventare un allarme per il governo cinese. Pareva che il parlamento inglese non avesse scrupoli riguardo al commercio dell'oppio, per lo meno non per quello venduto ai cinesi, e che solo l'aspetto "contrabbando" riuscisse a turbare la coscienza britannica: la cosa, quindi, doveva essere legalizzata. Ma ai cinesi non interessava negoziare un accordo che liberalizzasse il commercio: essi combattevano per frenare questo traffico nefasto che produceva tanta miseria tra il loro popolo.

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