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ISRAELE OGGI

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    00 27/04/2011 18:21
    ISRAELE OGGI

    (leggi anche l’antisemitismo di Hamas)

    Sono 13.2 milioni gli ebrei nel mondo.

    La popolazione ebraica nel mondo

    L'Agenzia ebraica lo ha comunicato alla vigilia di Rosh Ha Shanà. La comunità ebraica più numerosa è quella israeliana

    Secondo quanto annunciato dall' Agenzia Ebraica, alla vigilia dell'anno 5768 gli ebrei nel mondo erano 13.2 milioni. Il comunicato si basa su informazioni raccolte dal prof. Sergio Della Pergola,
    dell'Università Ebraica di Gerusalemme e dello Jewish People Policy Planning Institute. Questa statistica include tutti coloro che si considerano come ebrei, affiliati o meno ad un'organizzazione
    ebraica.

    La più grande comunità ebraica nel mondo è ora Israele, con 5.4 milioni di ebrei, oltre il 40% del popolo ebraico, seguita da quella statunitense con 5.3 milioni di ebrei.

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    00 27/04/2011 18:21
    In Israele, vi è stata una crescita della comunità ebraica di oltre 70'000 ebrei, grazie principalmente all'incremento natuale e in parte all'aliya. Nella maggior parte delle comunità nel mondo lo scorso anno i numeri sono stati al ribasso.

    Le più grandi comunità dopo Israele e gli USA sono quelle della Francia (490'000 ebrei), Canada (374'000), Gran Bretagna (295'000), Russia (221'000), Argentina (184'000), Germania (120'000) e Australia (104'000). La più piccola comunità è quella dell'Afghanistan, dove c'è un solo ebreo.

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    00 27/04/2011 18:21
    Queste cifre non includono tutti coloro che hanno i requisiti per
    ottenere la cittadinanza israeliana in base alla Legge del Ritorno,
    molti dei quali non sono ebrei secondo la legge rabbinica o non
    considerano se stessi come ebrei. L'Agenzia Ebraica ritiene che in
    alcuni Paesi vi sia almeno tre volte il numero dichiarato di
    potenziali cittadini israeliani rispetto agli ebrei ufficialmente
    presenti.

    Inserito il: 16.09.2007

    Fonte: haaretz.com - 12.09.2007. Traduzione ed adattamento a cura di
    Cronache Israeliane (www.cronacheisraeliane.info).

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    00 27/04/2011 18:22
    AGENZIA STAMPA ISRAELE: www.israele.net



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    LA RUSSIA VENDE ARMI AGLI ARABI

    Mentre il primo ministro israeliano Ehud Olmert partiva martedì per incontrare a Mosca il presidente Vladimir Putin ed altri esponenti russi, l’ex dissidente sovietico e “prigioniero di Sion”, oggi parlamentare israeliano, Natan Sharansky gli ha offerto quello che potrebbe essere il suo ultimo consiglio da politico dell’opposizione: con Putin sii diretto sulla questione dei piani nucleari iraniani, il futuro del mondo potrebbe dipendere da questo.
    Il Jerusalem Post ha infatti chiesto a Sharansky cosa Olmert dovrebbe dire a Putin nell’incontro fra i due mercoledì a Mosca.

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    00 27/04/2011 18:22
    Sharansky si è preso un minuto per pensarci, e poi ha detto: “Deve dire che abbiamo intrattenuto un lungo dialogo con la Russia sui pericoli legati al passaggio di tecnologia nucleare russa verso l’Iran. Lei, presidente Putin, aveva ragione quando diceva che non solo la tecnologia russa, ma anche quella ben più avanzata occidentale aiutava la produzione di missili. Allora conveniste che si trattava di un pericolo. Oggi tutti capiscono che percolo sia per il mondo libero, non solo per Israele. Hanno un leader che, come Hitler, non nasconde le sue intenzioni. Noi capiamo e rispettiamo il vostro desiderio di vedere la Russia come uno dei paesi leader del mondo. Come persona preoccupata dai destini del mondo e della posizione della Russia, dovete far parte di quel fronte. In passato significava non perdere i mercati iraniani. Ma oggi siamo in un momento critico.

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    00 27/04/2011 18:22
    Tutti nel mondo – Stati Uniti, Francia, Olanda, Germania, Inghilterra – capiscono l’importanza di una posizione unita. È molto importante per la libertà del mondo”.

    Sharansky prosegue dicendo che Israele deve essere “franco, aperto e inflessibile” con Mosca. “Dovremmo mettere bene in chiaro che è estremamente pericoloso, per noi, e che non possiamo continuare ad avere buone relazioni con la Russia mentre coltiva un’evidente politica di aperto appoggio a nemici che vogliono distruggerci”.
    Sharansky, che ha incontrato Putin in diverse occasioni, dice che il presidente russo “capisce meglio di tutti i suoi predecessori come funziona l’occidente: capisce che, se vuole riportare la Russia allo status di superpotenza, non deve scontrarsi con l’occidente, bensì cooperare, e che Israele e gli ebrei devono a tutti gli effetti essere parte di questa alleanza e cooperazione”.
    Secondo Sharansky,
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    00 27/04/2011 18:23
    se la Russia vuole davvero essere un membro significativo del Quartetto (con Usa, Ue e Onu) e dare un contributo alla pace e alla stabilità in Medio Oriente, allora deve cessare le vendite di armi non solo all’Iran ma anche alla Siria, che – a quanto risulta ai servizi di intelligence israeliani – passa armi a gruppi terroristi come Hezbollah e Hamas.

    Dopo la guerra della scorsa estate in Libano, una delegazione israeliana è stata mandata a Mosca a protestare per il fatto che armi anti-carro russe, fornite dalla Siria e dall’Iran, siano state usate dai jihadisti Hezbollah contro Israele, e ora potrebbero essere arrivate anche fino alla striscia di Gaza.

    La risposta di Mosca fu la rimozione di un alto ufficiale incaricato delle esportazioni e, la scorsa settimana, forse come gesto in vista della visita di Olmert, ha stabilito un set di regole più restrittive sulle vendite di armi.

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    00 27/04/2011 18:23
    Intervenendo lunedì all’apertura della sessione invernale della Knesset, Olmert ha detto che “l’Iran sta ingannando la comunità internazionale: sta puntando i piedi cercando di guadagnare tempo per completare il suo pericoloso programma nucleare. La minaccia iraniana è una minaccia all’esistenza di Israele e è una minaccia all’esistenza della pace mondiale”. E ha detto che il programma nucleare iraniano sarebbe stato al centro dei suoi colloqui con Putin. La Russia ha fornito ingegneri, ha aiutato nella costruzione del reattore nucleare iraniano a Bushehr, ed è stata riluttante nel sostenere sanzioni internazionali contro l’Iran per il suo rifiuto di fermare l’arricchimento dell’uranio.
    (Da: Jerusalem Post, 18.10.06)
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    00 27/04/2011 18:23

    HAMAS VUOLE UCCIDERE I CIVILI

    ISRAELE - Attacco contro due pullman a Beersheva [ICN-News 1 settembre 2004 -Israele]

    Beersheva (AsiaNews) – Il gruppo palestinese di militanti islamici Hamas ha rivendicato due attacchi suicidi nel sud di Israele, che hanno ucciso almeno 15 persone. Poche ore dopo gli attentati, Hamas ha distribuito ad Hebron un volantino dicendo che gli attacchi sono una vendetta per l’assassinio del loro capo spirituale Sheik Ahmed Yassin e del suo successore Abdel Aziz Rantisi, avvenuti nella primavera scorsa. Negli ultimi 4 anni Hamas ha compiuto decine di attentati suicidi.

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    00 27/04/2011 18:24
    I due bus sono scoppiati oggi a Beersheva, una città di 200 mila abitanti nel sud di Israele, facendo almeno 15 morti e 84 feriti. Questo è il primo attacco suicida palestinese nel territorio israeliano dopo almeno sei mesi. Gli autobus si sono incendiati quasi simultaneamente vicino a un importante incrocio del centro cittadino, pieno di negozi. Beersheva è circa a 40 km da Hebron e a 40 km ad est della striscia di Gaza. La gente sul luogo ha descritto scene di orrore. Secondo alcuni testimoni gli autobus erano pieni di genitori e bambini che stavano facendo le ultime compere prima del ritorno a scuola dopo le vacanze.

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    00 27/04/2011 18:24
    "Questo è il primo attacco terrorista a Beersheva" ha detto p. Paul Collin ad AsiaNews. P. Paul, 66 anni, è il parroco della comunità cattolica locale, che si raduna nella chiesa di S.Abramo. "Purtroppo, questi attacchi sono divenuti il nostro pane quotidiano. La cosa più dolorosa è che vi sono nostri vicini implicati. Il livello di violenza nel paese è molto alto. Ci aspettavamo un attacco simile da un momento all’altro", ha aggiunto.

    Il Primo ministro israeliano Ariel Sharon ha detto che il suo governo non abbasserà la guardia nella "lotta contro il terrorismo". Il leader palestinese Saeb Erekat ha commentato: "L’Autorità Palestinese condanna ogni attacco che colpisce i civili, siano essi israeliani o palestinesi".

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    00 27/04/2011 18:24
    Questo è il primo attacco suicida in grande stile dal marzo scorso, quando 10 persone furono uccise in una esplosione nel porto di Ashdod. Da allora vi è stato una certa riduzione degli attacchi nella regione, uno dei periodi più lunghi nei 4 anni di Nuova Intifada palestinese.

    Secondo le autorità israeliane la costruzione della barriera di sicurezza attorno alla West Bank e la serie di raid contro militanti palestinesi ha aiutato a prevenire molti attacchi.
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    00 27/04/2011 18:24
    IL COMMENTO DEL GESTORE DI "EVANGELITALIA"

    Il numero degli attacchi suicidi aumenta, così come il numero delle vittime innocenti. Sembrano gli attacchi dei briganti alle diligenze nell'Italia post-unitaria o gli assalti ai treni dei banditi cow-boys... Il popolo ebraico ha però visto di peggio: l'olocausto, la notte dei cristalli, i progrom, l'inquisizione, la deportazione, la persecuzione, la confisca, l'umiliazione, la soggezione...

    Mancavano i kamikaze: gli americani ne hanno visti migliaia nell'ultima guerra mondiale. Adesso anche in Israele. Ma ricordiamo bene: nessun kamikaze ha poi vinto la guerra e nessun brigante o terrorista ha fatto altrettanto. La storia insegna.

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    00 27/04/2011 18:25
    Perché gli arabi non lo capiscono questo? Perché sono nemici della storia e dalla storia non hanno imparato niente. Alla fine gli arabi si autoestingueranno per mancanza di kamikaze.... Gli ebrei ci saranno ancora e anche il resto del mondo.. ma non più gli arabi... votati per destino atroce... al suicidio. La storia non l'hanno mai fatta i morti... ma i vivi... Peccato!

    Per adesso contiamo i morti e non scandalizziamoci più di tanto.... Israele è vincente perché non ha terroristi, ma solo la voglia di stare in pace...

    La giustizia sarà contro gli assassini di vittime innocenti. Aspettiamoci le misure di sicurezza che ogni stato sovrano è in grado di predisporre per la sua sicurezza interna. In Italia, ricordo che il governo democristiano negli anni 50-60, combatté il terrorismo altoaltesino favorendo il trasferimento di 1000 famiglie siciliane in Alto Adige. La cosa poi non si ingrandì, perché la manovra risultò più terroristica degli stessi terroristi...

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    00 27/04/2011 18:25
    Che farà allora Israele? Allungherà il muro? Pienamente legittimo.

    Alzerà altre barriere? Pienamente lecito.

    Silurerà le teste dei capi assassini? Pienamente comprensibile...

    "Gli autobus erano pieni di genitori e bambini che stavano facendo le ultime compere prima del ritorno a scuola dopo le vacanze."

    Ricordiamocelo, perché le reazioni dovranno essere di pari portata! La legittima difesa garantisce questo in ogni stato di diritto e in qualunque epoca o latitudine...

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    00 27/04/2011 18:25
    Anche il commentatore di AsiaNews si è accorto di questa relazione: più barriere sicure, meno attentati. L'articolo finisce proprio con questa amara considerazione: "Secondo le autorità israeliane la costruzione della barriera di sicurezza attorno alla West Bank e la serie di raid contro militanti palestinesi ha aiutato a prevenire molti attacchi."

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    00 27/04/2011 18:26

    Perché il mondo odia Israele? [ICN-News 30 Luglio 2004 - Israele]

    Israele è un piccolo stato, grande a malapena come la metà del lago Michigan. La sua popolazione è appena la metà di quella dell'area metropolitana di New York.

    Nonostante sia uno stato ebraico, più del 20% dei suoi residenti è arabo, e la maggioranza degli ebrei israeliani si descrive come laica e non religiosa. Eppure, leggendo le notizie riportate dai media sulle condanne ricevute dalle Nazioni Unite, o la recente sentenza della Corte di Giustizia Internazionale sul Muro, Israele appare come una potenza mondiale intenta a destabilizzare il Medio Oriente. Perché, quindi, il mondo odia questo pezzo di terra tra il Giordano ed il Mare Mediterraneo?

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    00 27/04/2011 18:26
    Nonostante le conclusioni che ho personalmente tratto siano speculative, sospetto che potrebbero essere sostenute empiricamente se i resoconti storici fossero giusti ed obiettivi. Israele costituisce una spina nel fianco del mondo arabo per la sua notevole fantasmagoria tecnologica. Quasi ogni singolo israeliano è inserito in uno schema di software. Gli ebrei hanno fatto fiorire il deserto in questa terra arida ; hanno trasformato la loro intelligenza in meraviglie della tecnologia e nella ricchezza che ne consegue. Invece, ogni nazione araba vicina è disfunzionale. I governi sono dittatoriali; la gente è povera e analfabeta, e le autorità locali non hanno certo convertito i profitti derivanti dal petrolio in infrastrutture di utilità sociale.

    Il risentimento è la conseguenza naturale di tale contrasto.

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    00 27/04/2011 18:26
    Dopo tutto, Israele ha tutti gli svantaggi geografici dei suoi vicini, e non ha petrolio. Eppure prospera, laddove altri boccheggiano. Poi, va velocemente detto che Israele è il delegato dei sentimenti antiamericani. Il pensiero che gli Stati Uniti siano una potenza mondiale che vuole porre il suo marchio sul Medio Oriente viene teoricamente dimostrato dall'aiuto dato ad Israele. Non viene notato, se non raramente, dai detrattori degli Stati Uniti che l'aiuto dato da questi ultimi all'Egitto è identico a quello fornito ad Israele.

    Inoltre, il coinvolgimento americano in Iraq non è stato voluto da Israele ( la coda precede forse il cane?) né tale coinvolgimento ha minimamente influenzato i rapporti di Israele con gli stati vicini. Poi, la questione palestinese ha risvegliato emozioni nella sinistra europea ed in molti stati arabi. Va detto che le critiche mosse ad Israele sono in genere piuttosto banali. Ad Arafat, quale leader palestinese, durante le negoziazioni di Wye sono stati offerti il 97% del West Bank ed il controllo dei luoghi sacri. Ma ha rifiutato.

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    00 27/04/2011 18:26
    Infatti, non ci sono offerte accettabili da parte degli arabi che desiderano solo la distruzione dello stato di Israele, a meno che non si tratti di un'offerta di suicidio collettivo. Poi, la barriera ha il valore metaforico del muro di Berlino. Viene usato come mezzo di propaganda per dimostrare l'intento di Israele di "prendere la terra araba" e di isolarsi dai palestinesi.

    Andrebbe notato che il Muro di Berlino è stato costruito per tenere i tedeschi dell'Est legati alle catene del comunismo, mentre la barriera israeliana è stata eretta per prevenire attacchi suicidi e per evitare di spargere altro sangue tra gli israeliani. La seconda Intifada ha portato 1000 morti israeliani dal 2000 ad oggi, e ad altrettanti mutilati. Il leader di una nazione è tenuto a fornire ai suoi cittadini un mezzo di difesa da tale spargimento di sangue. Se la barriera riduce tale minaccia ed aumenta la sicurezza, il primo ministro Sharon è stato tenuto ad erigerla. Il dovere di proteggere i suoi connazionali trascende ogni obbligo inflitto da organizzazioni multilaterali. Poi, i palestinesi hanno esposto il loro caso all'opinione pubblica molto meglio degli israeliani. Si sono posti come vittime di una potentissima struttura militare, quella del piccolo Israele.

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