Nella sua interessante opera intitolata "Inchiesta sul Rock Satanico" Carlo Climati ci informa che vi è stato un tentativo, peraltro mal riuscito, di realizzare un messaggio subliminale in un concerto: il gruppo rock dei "Black Oak Arkansas" nell'album "Ranch and roll (6)" registrato dal vivo, nella canzone "When the electricity come to Arkansas (7)", urlano alla platea la seguente frase: natas, natas, natas. Dog si eh, dog si eh, dog si eh. Che al contrario si legge: satan, satan, satan. He is god, he is god, he is god; la cui traduzione è: satana, satana, satana. lui è dio, lui è dio, lui è dio. Ma, come avreste modo di ascoltare, qualora acquistaste l'opera di Climati, a cui è all'egata un'audiocassetta esplicativa, si tratta di un esperimento sostanzialmente fallito: l'ascolto al contrario e veramente pessimo. Per cui i messaggi subliminali non possono che essere realizzati, come detto, in sofisticate (e costose) sale d'incisione. Dette sale, se vogliono realizzare un "lavoro perfetto", ovvero una spettacolare operazione di inversione mascherata, che consenta di partire dal messaggio subliminale per poi giungere ad un "testo in chiaro" sufficientemente credibile per l'ascoltatore, devono possedere apparecchiature che fino al 1983 erano in possesso di due sole case discografiche: la "warner bros" e la "r.c.a. victor" entrambe di proprietà di finanzieri ebrei statunitensi.