GAYCRISTIANI

LA LOBBY EBRAICA

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:51
    LA LOBBY EBRAICA

    _PARLA aRIEL sHARON_

    Cominceremo a parlare del potere ebraico negli Stati Uniti d'America usando le parole di ariel sharon, attuale (14 - 08- 2004 a D.) presidente del così detto "stato di Israele". (E' da precisare che, chi scrive, non riconosce ad "Israele" la dignità di stato, essendo stato fondato, e continuando ad esistere, al di fuori di qualsiasi diritto naturale).

    Gerusalemme occupata: 3 Ottobre, 2001 a. D. (IAP News)

    Una discussione piena di acredine esplose durante la riunione di gabinetto settimanale israeliana, la settimana, scorsa fra il primo ministro Ariel Sharon ed il suo ministro degli esteri Shimon Peres. Durante la discussione in questione, Sharon rispose gridando a quanto aveva precedentemente riferito Peres, dicendo: <<Non preoccuparti per le pressioni americane; noi Controlliamo l'America>>

    Secondo la radio religiosa (ebraica) israeliana, "Col Yisrael", mercoledì, Peres avvertì Sharon che, rifiutando di tenere conto delle incessanti richieste americane per una tregua con i Palestinesi, si finirebbe col mettersi contro gli Stati Uniti danneggiando gli interessi israeliani.

    A questo punto, un furioso Sharon si volse per rispondere a Peres dicendo: "Ogni volta che noi facciamo qualcosa tu mi vieni a dire "gli americani faranno questo", "gli americani faranno quello"... Voglio dirti una cosa molto chiara, NON PREOCCUPARTI PER LE PRESSIONI AMERICANE SU ISRAELE, NOI, IL POPOLO EBRAICO, CONTROLLIAMO L'AMERICA, E GLI AMERICANI LO SANNO!>>

    La radio israeliana disse anche che Peres e gli altri ministri del gabinetto misero in guardia Sharon dal dire cose simili in pubblico perché ciò <<ci causerebbe un disastro nelle nostre pubbliche relazioni>>

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:52
    IL COMPLEANNO MOBILE_



    Nel 1978 la Camera dei Rappresentanti (la camera bassa statunitense) proclamò l'education day Usa, ossia il "giorno dell'istruzione", in coincidenza con, e a celebrazione del, settantaseiesimo compleanno di rabbi Menachem Mendel Schneerson, il cosiddetto "rebbe" dei Lubavitcher.
    Almeno, ci ò è quanto sostiene il sito web dei Lubavitcher stessi (1): setta hassidica (che si autonomina Chabad o Habad), che considera il suo rebbe il vero messia: "Il presidente Jimmy Carter firmò la legge relativa, e l 'education day Usa è diventato una tradizione annuale".
    Dunque una festa nazionale e civile americana è stata creata in onore del messia-re di una setta ebraica? La cosa è inverosimile. Al punto da provocare incredulità . Invece, dopo Carter, il successivo presidente Ronald Reagan non lasciò cadere la "tradizione". Anzi. Nel 1985 anch'egli proclamò il national education day confermando che esso era indetto "in onore del suo [del rebbe] ottantatreesimo genetliaco, che quest'anno cade il 2 aprile" . Nel '91, anche il presidente George Bush (padre) celebrò con il Congresso il national education day, ponendolo quell'anno il 26 marzo; bella tradizione che il presidente George Bush figlio ha ripreso e trasfigurato in un "national education and sharing day" (giorno dell'istruzione e della condivisione, nel senso del "compassionate conservatism" neorepubblicano) nel 2002, per l'esattezza il 24 marzo (2).

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:52
    Potete non crederci. Ma si dovrà per forza notare che questa festività civile americana, come una strana Pasqua, è una festa mobile: un anno cade il 26 marzo, un altro il 24, un altro il 2 aprile. Perché? Ovviamente perché i Lubavitcher rifiutano il calendario giuliano e cristiano, e si attengono al calendario lunare giudeo-babilonese. Per questo il genetliaco del veneratissimo rebbe non è fisso.

    Dunque gli Stati Uniti d'America, dichiaratamente gelosi della loro laicità, hanno adeguato una festività civile alle esigenze rituali di una setta ebraica fondamentalista, in onore di uno tzaddik hassidico (3) che i suoi fedeli credono il messia: morto centenario nel 1994, ma di cui si attende il... "miracoloso ritorno"...

    Può darsi che non abbiate mai sentito parlare dei Lubavitcher, ossia "Chabad''. O che li abbiate sottovalutati, prendendo il loro per uno degli infiniti "culti" che pullulano nella libera America (il quartier generale ha sede a Brooklyn, New York).
  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:52
    Errore. Il JerusalemPost (19 ottobre 2001) informava che: "Chabad è una forza potente: 2600 istituzioni in tutto il mondo, un vasto numero di rabbini capaci di parlare inglese, controllo della maggior parte dell'ebraismo in Italia e del rabbinato-capo in Russia (il solo bilancio russo del movimento ammonta a due milioni di dollari). E' un'organizzazione che dispone di immense risorse finanziarie (...). Di fatto, Chabad è un movimento dì importanza monumentale. Gli Ebrei osservanti sono profondamente dipendenti dai suoi emissari in tutto il mondo (...); i suoi rabbi dominano o stanno per dominare le comunità ebraiche in un numero stupefacente di paesi".

    La Jewish Virtual Librarys (4)(ci fornisce altri particolari. "Più di 3700 coppie emissarie o missionarie operano in oltre cento Paesi del mondo ...2600 istituzioni (seminari, campi- scuola, scuole, ecc.) sono sparse nel mondo.Secondo la direzione del movimento, circa un milione di bambini (ebrei) hanno partecipato alle attività di Chabad nel mondo nel solo 1999". Ma tali fonti tacciono l'elemento più importante, ed allarmante, del potere della setta. I Lubavitcher sono profondamente interni alle istituzioni politico-militari degli Stati Uniti, che influenzano attivamente.
  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:53
    Essi hanno accesso immediato e continuo al presidente George Bush: il segretario alla stampa e portavoce del governo Bush, Ari Fleischer, un ebreo riformato, è co-presidente del "Forum del Campidoglio" dello Chabad. Il vice-segretario della Difesa, il `falco" Paul Wolfowitz, è un ammiratore dei Lubavitcher, così come Dov Zackheim, Comptroller del Dipartimento della Difesa (e rabbino ortodosso), e Stuart Eizenstat, già vicesegretario al Tesoro. Aperto sostenitore di Chabad è il senatore del Connecticut (democratico) Joseph Lieberman, ebreo ortodosso, che è stato candidato alla vicepresidenza degli Usa a fianco di Al Gore. Il senatore del Michigan (democratico) Carl Levin, presidente della Commissione Forze Armate del Senato, ha celebrato gli "ideali" della setta in un discorso al Senato. Tutti costoro, insieme a tutti i membri ebraici del Congresso, assistono regolarmente ai seminari tenuti a Washington da un rabbino Lubavitcher. Questo rabbino, giovane, pallido, dalla grande barba nera, si chiama Levi Shemtov. Le sua attività nella capitale sono state segnalate dal Washington Post (3 luglio 1999, Hasidic Outpost in D.C.).
  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:53
    Gli American Friends of Lubavitch hanno aperto a Washington un centro da 2 milioni di dollari nel quartiere delle ambasciate, ciò che consolida la presenza della setta hassidica nella comunità diplomatica e accresce la visibilità del suo direttore, Levi Shemtov, che già molti considerano il rabbino non-ufficiale del Campidoglio. "I washingtoniani che lo frequentano conoscono Shemtov per la sua attività nell'ambiente politico.Egli incontra regolarmente i membri ebrei del Congresso e del personale, quasi sempre su loro richiesta, e tiene, ogni mese o due, i Capitol Jewish Forum su temi come l'etica, le tradizioni festive e i rapporti tra religione e governo.Il senatore [repubblicano] Cardin, 55 anni, definisce Shemtov una ricchezza per i membri del Congresso e del personale ebraici".


    Non importa che la maggior parte degli ebrei americani appartenga ufficialmente all'ebraismo "riformato", "ortodosso" o "conservatore", gruppi che erano fino a ieri alquanto laici, se non progressisti, profondamente influenzati dal protestantesimo anglosassone. I Lubavitcher, mentre predicano e praticano la piùrigorosa separazione dai "gentili", verso gli altri ebrei sono "integrazionisti", ed il loro messaggio è rivolto a tutti loro, senza distinzioni settarie. È questa la loro novità, e parte essenziale della loro forza politica. Convinti che il messia sia qui, chiamano gli altri giudei all'unità dei figli di Abramo nel momento storico del coronamento del loro sogno millenario.
  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:53
    E come si vede, le componenti liberali dell'ebraismo Usa rispondono docilmente al richiamo. Dato il conformismo e il ferreo controllo reciproco vigenti nella comunità ebraica, il Centro Lubavitcher di Washington, coi "seminari" mensili di rabbi Shemtov, funziona come organo di sorveglianza politica delle componenti moderate del giudaismo, allineandole sulle posizioni millenaristiche ed oscurantiste della setta. Come piccolo esempio dell'influenza di Shemtov, il Post fornisce il seguente episodio:
    "Lo scorso settembre, quando i leader repubblicani della Camera fissarono la data della votazione per l'impeachment del presidente Clinton durante un'alta festività ebraica, Shemtov andò a trovare nel suo ufficio il senatore Richard K. Armey (R-Texas) e lo convinse a cambiare data", L'episodio non è tanto minuscolo: gli Usa attraversavano una crisi costituzionale per discutere la quale il Congresso aveva messo da parte tutti gli altri argomenti di discussione; gli Usa sono un regime che bada a tenere gelosamente separate stato e religione; e tuttavia un rabbino trentenne convince il Senato a spostare la data di una votazione cruciale, per "rispetto alla religione ebraica", che vorrei ricordarlo, rappresenta solo il 2,2% della popolazione americana. Ma questo è niente: come vedremo, ben altra ampiezza ha il potere Lubavitch su Washington. Per cui sarà bene vedere da vicino che cosa sono "l'etica"di Chabad, o quali concezioni la setta ha delle "relazioni tra governo e fede" su cui il suo rabbino istruisce ogni mese o due gli ebrei del Congresso, evidentemente perché applichino queste concezioni alla politica del giorno per giorno. Ma per questo, dobbiamo illustrare bene La "teologia", o più precisamente l'ideologia, del potente movimento.
  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:54
    _RAZZISMO ESTREMO_

    "L'intera creazione esiste solo per il bene degli ebrei" (rabbi Schneerson)



    Nel 1964 il rebbe dei Lubavitcher, Schneerson, scrisse una lettera ai fedeli per condannare i matrimoni fra ebrei e non-ebrei (gli odiatissimi "goim"), che egli bollava come "cremazione spirituale". In quella lettera, che i seguaci considerano come un'enciclica di valore dogmatico, fra l'altro definiva i concetti di libertà, eguaglianza ed integrazione - ossia i valori fondanti degli Stati Uniti - "ideali malposti". Il rebbe sostiene infatti la necessità politica della segregazione razziale, come ha denunciato Israel Shahak, il quale riporta uno scritto rivelatore di Schneerson: <> Simili concezioni non sono nuove nell'ebraismo: tutta quell'immensa codificazione di sentenze rabbiniche chiamata "Talmud" ne è piena zeppa. Tuttavia, varrà la pena di sottolinearlo, esse sono contrarie ai principi della Costituzione americana. Esse sono in evidente contrasto rispetto alle grandi lotte della storia, dall'emancipazione dallo schiavismo fino alle campagne per l'integrazione dei neri negli anni 60.
  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:54
    A quelle campagne anti-segregazione partecipò allora in massa la gioventù ebraica americana, che era liberal, cioè di sinistra. Il fatto che ora la comunità giudaica accetti in massa il verbo dei Lubavitcher dice quanto la mentalità collettiva degli ebrei americani sia mutata. Idee razziste e segregazioniste possono esprimersi liberamente in Usa, dove la libertà di opinione è sancita costituzionalmente: il Ku Klux Klan e i White Supremacists non sono dichiarati fuorilegge. Ma, almeno, non frequentano ostentatamente il Congresso e non tengono seminari mensili sui loro ideali ai senatori. Ancor meno, i razzisti bianchi sono ricevuti e celebrati dal Presidente, né le loro idee avallate ufficialmente, come è accaduto ai settarii giudaici: "Il presidente George Bush ha ricevuto una delegazione di dieci importanti rabbini e funzionari del movimento hassidico Lubavitch alla Casa Bianca. L'incontro, durato 90 minuti, ha avuto luogo nel quadro degli eventi organizzati dal movimento per il centesimo genetliaco del defunto Rebbe Menachem Mendel Schneerson (...) J Bush ha posto la sua firma al documento che dichiara il compleanno del defunto rebbe giorno dell ’istruzione e della carità. Rabbi Shemtov ha ringraziato il Presidente per il suo appoggio ad Israele e gli ha donato un Hagaddah (=uovo) pasquale" (Haaretz, 26 marzo 2002).

    Dunque, i custodi della Costituzione dell'unica superpotenza mondiale s'inchinano davanti all'esclusivismo giudaico più razzista ed estremista. Ciò non può non avere inquietanti ricadute politiche.

    Il potere istituzionale americano subisce l'influsso di una setta in cui un messianismo aberrante si coniuga con concetti teologici terribilmente limitivi al satanismo.

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:54
    David Banon definisce la teologia dei Lubavitcher un "monismo panenteistico", "caratterizzato dal rifiuto della dicotomia tra sacro e profano" (6). In parole povere, il pensiero ebraico rifiuta il panteismo ("Tutto èDio") per accettare il panenteismo ("ogni realtà è in Dio"): sul piano politico, questa concezione si traduce nel dire che "per far venire l'era messianica (ovvero quella del dominio mondiale ebraico N.d.R.) è necessario passare attraverso il profano nella sua lotta contro la religione e la spiritualità, ed anche attraverso la profanazione" (David Banon, cit., p. 107). Il panenteismo sbocca dunque in un immoralismo radicale.

    In generale, qualsiasi cosa fanno gli esponenti del popolo ebraico per raggiungere il dominio mondiale è ...SANTA. Dunque, mentre il satanista dichiarato afferma che l'unico comandamento della sua fede è <>, i "santi rabbini", gli zaddik , affermano che il popolo ebraico può fare quel che vuole al fine di raggiungere la supremazia assoluta su tutti i popoli della terra. Pertanto, la sola vera differenza esistente tra un satanista ed un seguace di questa setta risieda nel fatto che, mentre il primo non ha alcun freno morale nel provocare il male di qualsiasi altra persona, il seguace di Chabad ha un freno morale nel fare il male di un suo correligionario. Per quel che concerne gli "altri", i "goim", ovvero i non ebrei, non esiste nessuna differenza fra le due fedi.

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:54
    Per i Chabad "non c' è luogo o sfera della vita che sfugga all'azione religiosa",dice Banon: ciò significa che, per i Lubavitcher, l'azione politica è direttamente azione religiosa. Da qui l'attivismo missionario della setta, fatto senza precedenti storici nel mondo ebraico. I missionari (o emissari, shlichim) dei Lubavitcher non mirano alla conversione dei gentili: come abbiamo visto, anzi, la setta "eleva una barriera ontologica (= definitoria) tra ebrei e nota ebrei", riservando agli ultimi un destino inferiore nel "Regno", dove essi saranno i servi-pastori del popolo eletto e, come vedremo, soggetti all'autorità penale rabbinica. Lo sforzo missionario ed il proselitismo di Chabad è esclusivamente mirato agli ebrei: i vari gruppi in cui la comunità è frazionata in America, riformati, ortodossi o conservatori, sono chiamati a partecipare all'ebraismo integrale che la setta crede di incarnare, in vista dell'imminente avvento del messia. Ogni dissapore e ogni scontro interno alla comunità, per Chabad, deve terminare nell'unità davanti alla prospettiva del "Regno" che sta per venire, e nella consapevolezza del "carattere intrinsecamente divino dell ’anima ebraica".

    Quest'ultima affermazione deve fare molto riflettere: il satanista fa del suo ombelico il centro dell'universo. In modo più o meno consapevole, il satanista eleva se stesso a Dio. Il mago nero Aleister Crowley questo lo ha sempre insegnato. In modo sinistramente analogo, il culto di questi settari si rivolge verso il popolo ebraico, venerato, come vedremo meglio in seguito, come autentico messia di se stesso.

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:55
    Parlando di Chabad, non si può non accennare alle origini dell'hassidismo del quale esso è diretta emanazione. Nella nota numero tre del presente testo abbiamo precisato che Lubavitch" è il nome del villaggio lituano dove nacque la setta. Cerchiamo di approfondire un po' l'argomento, giusto per avere un'idea di cosa ci troviamo di fronte. Ad ogni modo, per approfondire davvero lo studio dello hassidismo, non vi è testo migliore di quello redatto da Maurizio Blondet intitolato "Cronache dell'anticristo" edito dalla EFFEDIEFFE ( www.effedieffe.it ).

    Dicevamo lo hassidismo. Lo hassidismo polacco e lituano creò il culto degli tzaddik, "mediatori" tra la comunità e Dio. Nelle pianure sarmatiche ogni gruppo di luride isbe hassidiche ebbe il suo tzaddik, venerato come un messia.

    Piccoli messia locali, rabbini cui si attribuivano poteri taumaturgici, che vendevano amuleti, che i fedeli ricoprivano di doni e di cui si narravano ammirati le gesta (specie sessuali), da cui si andava in pellegrinaggio. La visita ai più stimati tzaddik sostituiva il pellegrinaggio a Gerusalemme; ed ogni villaggio ebraico diveniva Gerusalemme. In tal modo lo hassidismo illusoriamente placava la sete del messianismo vero- il ritorno alla terra d'Israele e la conquista del mondo sotto la guida del "Re" - i cui effetti erano stati regolarmente disastrosi nella storia giudaica. Il culto dello tzaddik, mescolato ad ogni genere di credenze discutibili, fra cui la reincarnazione e il panteismo, oltre che pratiche censurate dai rabbini ortodossi, come le "estasi"sessuali od alcooliche, neutralizzava il pericolo del messianismo politico, tramutandolo nella preoccupazione per la "redenzione" individuale. Tale "redenzione" nulla ha in comune con il concetto di salvezza cristiano, di santità.
  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:55
    Ha invece riguardo al "riscatto" (tikkun) delle "scintille divine" che, secondo la gnosi kabbalistica, sarebbero sepolte ("esiliate") nella creazione, involte nella materia, e che il popolo eletto, con la minuziosa osservanza della "legge", aiuterebbe a far risalire in alto. I Lubavitcher spingono questa pseudo-teologia usque ad absurdum.. Per loro, lo tzaddik - o più esattamente la sua anima - ingloba le anime della collettività di Israele. Ogni anima, o almeno una scintilla di ogni anima di ebreo, ha il suo posto nell'anima dello tzaddik - che i Lubavitcher chiamano il rebbe, e che identificano con il defunto Schneerson. Perciò anche lo tzaddik è l'intermediario necessario tra l'uomo e Dio: da una parte Dio è talmente potente che bisogna proteggersene attraverso lo schermo di un mediatore; dall'altra l'essenza spirituale di ogni ebreo è in rapporto con lo tzaddik. In conclusione, nello tzaddik riposa "l'anima organica del popolo ebraico", la divinità collettiva di quel messia collettivo che è Israele. L'auto-adorazione è un tratto costante della "religiosità"del popolo eletto. Per molti anni i rabbini Chabad se ne sono accontentati, rifiutando ogni tentazione messianica. Pesavano i
    "tre giuramenti rabbinici", uno dei quali vieta di accelerare l'avvento del "Regno" con il ritorno in massa degli ebrei nella terra d'Israele.

    Nel 1904 il rabbino lubavitcher Dov Baer Schneerson (circa 1840-1908), antenato del rabbino di Brooklyn, si scagliava - come tutti i rabbini osservanti dell'epoca - contro i sionisti socialisti e materialisti che volevano fondare Israele come stato: "Tutto il loro coraggio, la loro astuzia ed i loro sforzi non avranno successo contro la volontà di D(io)!". E' da notare per inciso che gli ebrei non pronunciano e non scrivono mai, per intero, il nome di Dio.

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:55
    Ma i successi politici sionisti, a poco a poco,hanno indotto il rabbinato a rivedere queste posizioni. Il primo rabbino-capo d'Israele, Abraham Kook (1865-1935) fu il primo a proclamare che gli empi sionisti agivano, a loro insaputa, per la salvezza del popolo eletto voluta da Dio. "Tutti gli eventi conducono allo scopo, tutta la storia e i mutamenti dell'esilio della nazione sono tappe nello svolgimento dell'azione divina". "I peccatori d'Israele [i sionisti] si impegnano in questo compito: dapprima se la prendono con la spiritualità separata dalla materia. La loro critica audace denuncia le sue menzogne e le sue mancanze... essi si rallegrano costatando la caduta dell'idolo della spiritualità" (vedi David Banon, op. cit. pag. 136).

    La "spiritualità" è un "idolo", perché il "Regno" verrà materialmente: dunque si abbandoni ogni esitazione e si avanzi alla conquista dell'era messianica con tutti i mezzi. Anche i più illegittimi. La dottrina di rabbi Kook sbocca dunque in un anti-nomismo (ogni legge può essere violata allo scopo di avvicinare il "Regno") ed unimoralismo inediti, che hanno immediate ricadute politiche: non a caso alcuni noti allievi di rabbi Kook , Menachem Begin e Ytzak Shamir, fondarono il gruppo terroristico clandestino che gli inglesi chiamarono "Banda Stern", autore di indiscriminati massacri di palestinesi. Il movimento Chabad si situa sul fronte estremo di questa avanguardia messianica. Per esempio, i suoi seguaci sostengono l'estremismo politico dei "falchi" israeliani, si oppongono al processo di pace e alla cessione di terre ai palestinesi - anzi vogliono la loro espulsione in massa - perché "la coscienza messianica è una coscienza di progresso e di conquista, non di arretramento e di spartizione" (vedi David Banon, op. cit., pag. 124).

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:55
    Pertanto è un irrazionalismo integralista di tipo parossistico, un messianismo aggressivo e conquistatore quello che ha accesso alla Casa Bianca ed al Congresso, e che i parlamentari apprendono nei seminari Lubvitcher. Del resto, la setta è da anni elettrizzata dalla certezza nell'imminenza del "Regno". "Il re messia
    può venire immediatamente, in un batter di ciglia"."E poiché può arrivare inqualsiasi momento, egli verrà, senza dubbio, in qualsiasi momento", sragiona un testo della setta citato da David Banon (p.121): "E, stando così le cose, questo significa che il messia è realmente nel mondo ....ancor più, la sua presenza è attestata come presenza di un grande nella Torà (7), un re della casa di David che studia la Torà ed adempie i precetti come il suo antenato Davide, secondo l'espressione di Maimonide". Il testo suggerisce, senza dirlo apertamente, che il messia "già fra noi"non è altri che il rebbe, Menachem Mendel Schneerson: discendente da sette generazioni di tzaddik (e sette è un numero magico), i suoi adepti non hanno risparmiato sforzi araldici per far credere che sia discendente diretto da David. Lo slogan con cui i Lubavitcher accoglievano ogni apparizione di Schneerson il rebbe, "Il messia adesso" (moshiach now) ricalca curiosamente il grido di tante sette protestanti fondamentaliste americane, "Jesus now", a dimostrare - se ce ne fosse bisogno - la natura spuriamente "americana" del movimento giudaico che si crede il più "puro". Così, le campagne di stampa e pubblicità mondiali, con manifesti affissi nelle grandi città che "davano il benvenuto al messia" esibendo grandi foto di Schneerson. Così la divulgazione di strambi "segni di conferma" sull'identità del messia ("si trova tra noi, un essere di carne e di sangue, un'anima e un corpo"); poiché Schneerson abitava al numero 770 di Eastern Parkway, Brooklyn, la setta si precipitò a proclamare che 770 è il valore numerologico delle parole "bet mashiach", ovvero "casa del messia"...

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:56
    Nemmeno la morte, come un normale essere umano, del rebbe Schneerson all'età di 98 anni, ha calmato gli ardori messianici dei Lubavitcher. I suoi adepti più ferventi citano il Sanhedrin (98b), "Se è tra i morti, è Daniele", per suggerire che il messia può ben trovarsi tra i morti, eppure preparare il Regno". Negli USA come in Israele, la setta continua ad usare tutte le sue attività, potere e denaro per prepararlo. Con tutti i mezzi. Non esclusi quelli criminali. Varrà la pena di ricordare che era un Lubavitcher quel Baruch Goldstein, fanatico israelo-americano che nel 1994, ad Hebron, massacrò a raffiche di mitra 29 musulmani in preghiera sulla tomba dei patriarchi. A Baruch, caduto a sua volta sotto i colpi della polizia palestinese, gli occupanti ebrei (i "coloni") dell'insediamento di Hebron hanno elevato un ...MONUMENTO; essi proclamano che il massacro compiuto a freddo dall'"eroe" è un "mitzv à", ovvero un "atto gradito a Dio". Converrà dunque esaminare da vicino quale sia la natura del "Regno"che costoro si adoperano di attuare - e che concepiscono come una monarchia ebraica sotto lo scettro del messia-re - attraverso il controllo del Congresso e del potere in Usa.

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:56
    COSI' CI COMANDERANNO

    "È un fatto che i testi kabbalistici, al contrario di quelli talmudici, pongono l'accento sulla salvazione esclusivamente per i giudei", scrive Israel Shahak (cit., p. 58). Ed aggiunge: praticamente tutti gli autori ebraici che hanno scritto sulla Kabbala in qualche lingua occidentale (e cita ad esempio Scholem, il grande e rispettato studioso del giudaismo) hanno dissimulato questo fatto, parlando di "uomini" ed "esseri umani" là dove i testi in ebraico intendono esclusivamente "ebrei". Vero è che tale convinzione - che i non-ebrei siano esclusi dall'Alleanza e dalla redenzione - percorre il giudaismo classico e biblico fin dall'inizio. Fu tuttavia Ytzak Luria, il maestro kabbalista spagnolo del sedicesimo secolo, a sviluppare a pieno la teoria delle due razze: l'ebraica, "scelta per incarnare le quattro divine emanazioni in questo basso mondo", e il resto dell'umanità inferiore. "Le anime dei non ebrei", scriveva rabbi Hayim Vital, massimo interprete della filosofia di Luria, "vengono interamente dalla parte femminile della sfera satanica. Per questa ragione le anime dei non ebrei sono dette malvagie, a nulla buone, e sono create senza conoscenza [del divino]" (cit., p. 58).

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:56
    Fermo restando il massimo rispetto che noi nutriamo nei confronti del prof. Israel Shahak, docente dell'Università di Tel Aviv, ed ebreo praticante, a noi non risulta che questa concezione segregativa e razziale della salvezza sia mai stata contrastata dai talmudisti. In compenso risulta che essa sia stata abbracciata completamente dal già citato rabbi Kook, fondatore del giudaismo contemporaneo, ed animi ancor oggi i movimenti ebraici del Gush Emunim, e l'intero mondo hassidico. Secondo costoro, i satanici goym sono ontologicamente inferiori ed inesistenti rispetto al divino, nello stesso modo in cui un gatto od un topo sono privi di anima per noi cristiani.

    Il brutale atteggiamento verso i palestinesi vigente nell'odierno stato di israele e le politiche ferocemente antinatali praticate qui da noi discendono direttamente, come immediata conseguenza politica e giuridica, da questa "teologia" razzista. Rabbi Schneerson non fa dunque che abbracciare una costante tradizione, quando scrive: "Il corpo dell'ebreo sembra simile in sostanza al corpo del non ebreo [...] ma la similarità è solo nella sostanza materiale, aspetto esteriore e qualità superficiale. La differenza della qualità interiore è così grande che i corpi devono considerarsi di specie del tutto diversa. Ecco perché il Talmud stabilisce una diversità halachica [giuridica] tra i corpi dei non ebrei [in confronto ai corpi degli ebrei]... Un ebreo non è stato creato come mezzo per uno scopo: egli stesso è lo scopo, dal momento che tutta la sostanza della emanazione [si legga "creazione"] è stata creata solo per servire gli ebrei. "In principio Dio creò i cieli e la terra" (Genesi 1:1) significa che tutto fu creato per il bene degli ebrei, che sono chiamati "il principio". Ciò significa che tutto [...] è vanità in confronto agli ebrei" (cit., p. 60).

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:56
    Non c'è nulla di inaudito né di eretico, secondo la tradizione ebraica, in queste posizioni. La sola novità è che i Lubavitcher non ne dissimulano le conseguenze giuridiche e politiche, anzi, le divulgano persino tra i gentili sui loro siti e sulla loro pubblicistica. Benignamente, essi rivolgono il loro sforzo "missionario" anche alle "nazioni", nel senso che spiegano quale sarà il posto dei gentili nel "Regno" imminente, che essi - va ripetuto - concepiscono come una monarchia di QUESTO mondo, un governo mondiale. Una delle loro organizzazioni si chiama "Jews and Hasidic Gentiles United to Save America" (JHG-USA). Essa annuncia ai "gentili hassidici", evidentemente ai goym simpatizzanti per la setta: "Nella nostra generazione, il capo spirituale del popolo ebraico - e perciò del mondo intero - è rabbi Menachem Mendel Schneerson, noto come "il rebbe ", con sede a New York". Ed ancora: "Nel libro dell'Esodo, D. [=Dio] proclama al mondo il Suo figlio: "Così dice il Signore: il mio primogenito è Israele". Per "Israele", s'intende, ovviamente, il popolo ebraico.

    Gli ebrei sono stati scelti da D. per essere il Suo "figlio" speciale, per essere, secondo le parole della Bibbia, "un regno di sacerdoti e una nazione santa per il mondo intero " . Più oltre si annuncia "la resurrezione del rebbe dalla tomba, da cui si alzerà per ristabilire il Sinedrio ed ungere il re".

  • OFFLINE
    Modry
    Post: 688
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2011 20:57
    Tutto ciò ha implicazioni ben chiare per i fedeli del rebbe: nel "Regno", i goym saranno soggetti alla giurisdizione della "nazione santa" e del suo Sinedrio. Benignamente la setta informa, però che i duri e minuziosi precetti della "legge" sono riservati ai soli giudei, esclusivi destinatari della rivelazione di salvezza consegnata sul Sinai a Mosé. Per i gentili, basterà - ed a ciò li esorta generosamente Chabad - che osservino "le sette leggi noachiche",ossia di Noé.

    Di che si tratta? Per l'Enciclopedia Britannica, si ha a che fare qui "con la designazione talmudica di sette leggi bibliche date ad Adamo ed a Noé, prima della rivelazione di Mosé sul Sinai, le quali, di conseguenza, sono obbligatorie per tutti gli esseri umani". Sfoglierete invano la Bibbia alla ricerca di un passo preciso, dove sia detto che Dio assegnò a Noé sette leggi. Il Talmud (Yebamoth 62a), in una nota, si degna di fornire la fonte scritturale delle presunte "leggi noachiche": Genesi 9:7. Ma in questo passo della Genesi, il Signore dice a Noé quanto segue: "E tu sii fecondo e moltiplicati; occupa con abbondanza la terra, e qui moltiplicati". ...Un invito molto più generale delle ..."sette leggi noachiche", non vi pare? Ma, finalmente, troviamo un enunciato: NON nella Bibbia, ma più avanti, nel Talmud (trattato Sanhedrin, 56a e 56b): "i nostri rabbi hanno insegnato: sette precetti furono imposti ai figli di Noè: leggi sociali; astenersi dalla bestemmia e dalla idolatria; dall'adulterio; dal versare sangue; da rapine; e dal mangiar carne tagliata da un animale vivo". (Sic!). Dopo l'espressione "leggi sociali", una nota spiega: "cioè stabilire tribunali o, forse, (!) osservare la giustizia sociale (Nahmanides sii Genesi XXXIV, 13). Ma l'autHast. Dict. traduce "obbedienza all'autorità".
1